Laura Lauzzana e gli animali urbani del suo Tu mi guardi
di Ilaria D’Angelo
L’incontro tra Paolo Coltro e l’autrice Laura Lauzzana per parlare del suo nuovo romanzo, ambientato nella Padova degli anni novanta.
Come si fa a scrivere un libro? Chi c’è dietro a queste pagine?
Queste le domande che introducono l’incontro-intervista tra Paolo Coltro e Laura Lauzzana, autrice del romanzo “Tu mi guardi” – di cui sono chiari fin da subito gli spunti autobiografici, ma anche gli aspetti di cronaca.
L’intreccio vede protagonista una neo-laureata venticinquenne alla ricerca della sua identità. Sullo sfondo la Padova di metà anni novanta in cui coesistono e si incontrano diverse generazioni: quella dei ventenni cresciuti all’ombra della società dello spettacolo, e quella degli “ex-giovani”, gli «inattuali», ancorati ai loro vent’anni di venti anni prima – in particolare agli anni della “fucina culturale” delle Autonomie – e che, sebbene sconfitti, hanno una storia da raccontare. A partire da questi temi il romanzo si fa luogo privilegiato di incontro non solo tra generazioni diverse ma tra idee e ritratti antropologici di allora e di oggi. La protagonista potrebbe essere una neo-laureata dei nostri anni dieci, alle prese con le stesse domande e gli stessi problemi. L’analisi proposta prescinde dai giudizi e offre validi spunti critici da cui ripartire: qual è il rapporto tra parola e natura? Fino a che punto il bisogno costante di comunicare ci allontana dalla natura che «è piena di senso in sé»? Il romanzo, che pure è fatto di parole, deve cercare per Lauzzana di non rimanere intrappolato nella cesura troppo netta tra realtà e finzione.
Così il racconto, il cui stile è dichiaratamente ispirato ai “Sotterranei” di Jack Kerouac, si dipana in un flusso continuo di coscienza in cui la natura stessa può tornare ad apparire come (primo) dato del reale. È proprio questo il nuovo inizio che conclude “Tu mi Guardi”. Un romanzo che parla del passato, ma che si apre su un futuro possibile oltrepassando il contesto nevrotico e cittadino degli «animali urbani» descritti dall’autrice.
Pubblicato: venerdì 10 ottobre 2014
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